Pio Galli. Vivere da una parte sola.
- Isabella Lavelli
- 28 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 ott

Nato nel 1926 e cresciuto a Lecco, nel quartiere di Rancio in una famiglia operaia, prese parte, durante l’occupazione nazifascista, alla Resistenza. Distintosi per il suo coraggio e per il suo equilibrio Pio Galli alla Liberazione fu inquadrato nella “polizia partigiana” e come tale fu assegnato alla scorta di Winston Churchill, quando il Primo Ministro britannico venne in visita a Menaggio.
Nel 1946 Pio Galli, che vi era stato assunto come operaio, entrò alle Acciaierie Caleotto di Lecco. Alla Caleotto le condizioni di lavoro erano durissime e Galli, eletto nella Commissione Interna dell’azienda, diresse molte lotte dei lavoratori a tutela dei loro più elementari diritti. Nel 1953 il licenziamento per rappresaglia di Galli e di altri otto suoi compagni.
Quello che sarebbe diventato una delle figure più rappresentative del sindacalismo lombardo e nazionale, divenne così segretario provinciale della FIOM di Lecco e l’anno dopo segretario della locale Camera del Lavoro. Nel 1962 Galli era a Brescia, alla guida della FIOM provinciale e nel 1964, su proposta di Bruno Trentin, fu eletto responsabile nazionale di organizzazione della FIOM.
Nei primi anni Settanta fu Galli uno dei fondatori della Flm (Federazione degli impiegati e operai metallurgici). Dal 1977 al 1985 assolse al ruolo di segretario nazionale della FIOM-CGIL. Il suo nome è legato anche alla famosa marcia dei quarantamila del 14 ottobre 1980.
Nel 1985, Galli fu eletto consigliere regionale, mantenne la carica sino al 1990 e concluse così la sua attività di dirigente sindacale e politico.
Nell'intervista, concessa nel 2005 a Isabella Lavelli, ha raccontato la sua esperienza dalla Resistenza alla dirigenza sindacale.
Consigli di lettura: Galli P., Da una parte sola. Autobiografia di un metalmeccanico, Manifestolibri (1997)


Commenti