Ottant'anni resistenti

Giancarla Riva Pessina nasce nel 1930 a Pescarenico, rione di Lecco. È giovanissima quando la guerra entra nella sua famiglia, il giorno di Natale del 1939. Alcuni anni dopo, nel marzo del 1944, assiste all’arresto degli operai lecchesi in sciopero per il pane e per la fine della guerra, molti di loro verranno deportati in Germania. Dopo l’8 settembre 1943 i suoi fratelli salgono a Premana tra i partigiani. Arriva la Liberazione e la fine della guerra, è il 28 aprile 1945 e anche Lecco si riorganizza e Giancarla, con altre donne giovani e meno giovani, inizia il suo impegno nel sociale. Oggi ha messo in fila alcuni dei suoi ricordi. *** a cura di: Qui Lecco Libera ANPI Lecco Lecco, maggio 2018

Lungo il filo della memoria, le testimonianze di Pino Galbani, Pio Galli e Giancarla Riva Pessina ripercorrono le dure condizioni di vita e di lavoro durante la guerra, il progressivo formarsi di un movimernto di protesta, prima spontaneo, poi sempre più organizzato, fino agli scioperi del marzo 1944 che anche a Lecco hanno un esito straordnario, ma vengono pagati con la deportazione di ventisei lavoratori e lavoratrici che finiscono nel lager di Mauthausen e di Auschwitz. Solo cinque ritorneranno. Along the thread of memory, the testimonies of Pino Galbani, Pio Galli and Giancarla Riva Pessina retrace the harsh living and working conditions during the war, the progressive formation of a protest movement, first spontaneous, then increasingly organized, up to the strikes of March 1944 which also in Lecco have an extraordinary outcome, but are paid with the deportation of twenty-six workers who end up in the concentration camps of Mauthausen and Auschwitz. Only five will return.

"Tra i lecchesi reduci dall'esperienza del lager c'è il Pino Galbani, internato a Mauthausen-Gusen, che inizia a raccontare la sua lezione di Storia". Giancarla Riva Pessina - Presidente ANPI Provinciale Lecco