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Giancarla Pessina. L'impegno nell'ANPI.

  • Immagine del redattore: Isabella Lavelli
    Isabella Lavelli
  • 28 lug
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 11 set

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Nel 2005 Giancarla Riva Pessina ricopriva il ruolo di Presidente dell'ANPI di Lecco. Nel corso dell'intervista ha raccontato il suo impegno civile e politico nel dopoguerra e il valore dell'antifascismo nella sua vita.


Continuo a ritenere importante ANPI perché ritengo importante il concetto di antifascismo. L’antifascismo è un’ideologia, è una forma mentis. C’è proprio una ragione politica e, dentro di me, ci sono cose che ho sempre rifiutato: la divisa, le grandi parate. E, se devo essere sincera, ho sempre rifuggito anche le grandi manifestazioni “a sinistra”. Io ho militato nei Giovani Socialisti e ho svolto una certa attività in questo partito, fino a quando si costituì lo PSIUP. Poi non mi sono più iscritta perché i partiti erano strutture monolitiche, si parlava delle cosiddette “cinghie di trasmissioni”, c’era una specie di lunga mano. A me queste cose non piacevano, preferivo l’impegno sindacale o nella società civile perché sentivo una maggiore autonomia. Quando sono entrata nel comitato ANPI si cominciava a sentire il bisogno di andare a portare delle esperienze di antifascismo nelle scuole. Sentivo di fare della politica un servizio. Sentivo la politica come una necessità per la vita. Non capivo il fare politica per la carriera.


Per approfondire:

Addio a Giancarla Riva Pessina, donna coraggiosa e anima della resistenza lecchese

(LeccoToday, 28 novembre 2024)


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